Intervista a Marco Calanni Pileri, collaboratore per l'edilizia del Comune di Tromello.
Ciao Marco, chi sei e cosa fai nella vita?
Sono un Libero Professionista. Collaboro prevalentemente con una società, con ruolo di Responsabile del Controllo Tecnico di cantiere e Due Diligence. Seguo progetti relativamente agli aspetti di ingegneria civile per quanto riguarda il controllo della corretta posa in opera, fornendo servizio di project control, direzione lavori e project costruction.
La mia azienda è una società di ingegneria accreditata quale organismo di terza parte per le ispezioni sulla progettazione e l'esecuzione delle opere, la cui mission principale è garantire la qualità del costruito, erogando servizi di ispezione, controllo e verifica di progetti e opere nel settore dell’architettura, dell’ingegneria civile e dell’ingegneria impiantistica civile.
E a Tromello invece? Cosa significa essere “collaboratore comunale per l'edilizia”?
Fatica! Ridurre i propri impegni personali, rinunciare al proprio tempo libero togliendolo alla famiglia per cercare di dare il proprio contributo affinché anche un comune piccolo come Tromello (che ad oggi conta un unico tecnico comunale nel proprio organico) possa competere per efficienza e tempestività con realtà più grandi e strutturate.
Il mio obiettivo è quello di poter fare in modo che l'ufficio tecnico venga riorganizzato, al fine di rispondere prontamente al cittadino in materia di urbanistica, manutenzione, territorio e ambiente, e perché no, magari dare un contributo affinché vengano fatti interventi migliorativi che puntino ad aumentare le prestazioni di tutti gli edifici comunali (in primis le scuole) che risultano ormai vetusti e poco performanti.
Soddisfazioni e difficoltà: facci qualche esempio
Le difficoltà sono molte. Ci si scontra con una realtà in cui bastano a malapena i soldi per fare la manutenzione ordinaria e con una burocrazia sempre opprimente (anche comuni più strutturati fanno fatica a smaltirla!). Inoltre, occorre tanta pazienza.
Per i tempi lunghi?
Non solo. Ci sono concittadini che sono aperti al dialogo e che riescono anche a fare critiche costruttive, ma spesso ho a che fare con persone poco concilianti.
Un esempio: il parchetto di via Gramsci risulta essere una nuova opera (2015) e seppur mi riempia il cuore vedere tanti bimbi che vi giocano, come collaboratore comunale ho sentito e ricevuto molte lamentele in merito a scelte progettuali (presenza della ghiaia) e tecniche (separatore in TNT tra ghiaia e terreno ritenuto inutile). Quanti di loro considerano che la ghiaia permette di attutire le cadute? O che il separatore è necessario per impedire la crescita delle erbacce, mantenere un piano uniforme ed evitare possibili cedimenti del terreno?
Spesso basta un atto vandalico per vanificare mesi di lavoro. Cosa possiamo fare contro questi episodi?
Purtroppo è vero. Fatica, tempo e soldi possono essere letteralmente buttati se dopo aver risistemato un ambiente (è successo al nostro parco di via Ajardi), qualcuno lo tratta come se non fosse anche suo e decide per puro passatempo di distruggere un bene comune.
Maggiori controlli? Dubito che le telecamere o i vigili/carabinieri siano un deterrente efficace. Servirebbe, piuttosto, una maggiore sensibilità per ciò che è bene comune.
E a Tromello invece? Cosa significa essere “collaboratore comunale per l'edilizia”?
Fatica! Ridurre i propri impegni personali, rinunciare al proprio tempo libero togliendolo alla famiglia per cercare di dare il proprio contributo affinché anche un comune piccolo come Tromello (che ad oggi conta un unico tecnico comunale nel proprio organico) possa competere per efficienza e tempestività con realtà più grandi e strutturate.
Il mio obiettivo è quello di poter fare in modo che l'ufficio tecnico venga riorganizzato, al fine di rispondere prontamente al cittadino in materia di urbanistica, manutenzione, territorio e ambiente, e perché no, magari dare un contributo affinché vengano fatti interventi migliorativi che puntino ad aumentare le prestazioni di tutti gli edifici comunali (in primis le scuole) che risultano ormai vetusti e poco performanti.
Soddisfazioni e difficoltà: facci qualche esempio
Le difficoltà sono molte. Ci si scontra con una realtà in cui bastano a malapena i soldi per fare la manutenzione ordinaria e con una burocrazia sempre opprimente (anche comuni più strutturati fanno fatica a smaltirla!). Inoltre, occorre tanta pazienza.
Per i tempi lunghi?
Non solo. Ci sono concittadini che sono aperti al dialogo e che riescono anche a fare critiche costruttive, ma spesso ho a che fare con persone poco concilianti.
Un esempio: il parchetto di via Gramsci risulta essere una nuova opera (2015) e seppur mi riempia il cuore vedere tanti bimbi che vi giocano, come collaboratore comunale ho sentito e ricevuto molte lamentele in merito a scelte progettuali (presenza della ghiaia) e tecniche (separatore in TNT tra ghiaia e terreno ritenuto inutile). Quanti di loro considerano che la ghiaia permette di attutire le cadute? O che il separatore è necessario per impedire la crescita delle erbacce, mantenere un piano uniforme ed evitare possibili cedimenti del terreno?
Spesso basta un atto vandalico per vanificare mesi di lavoro. Cosa possiamo fare contro questi episodi?
Purtroppo è vero. Fatica, tempo e soldi possono essere letteralmente buttati se dopo aver risistemato un ambiente (è successo al nostro parco di via Ajardi), qualcuno lo tratta come se non fosse anche suo e decide per puro passatempo di distruggere un bene comune.
Maggiori controlli? Dubito che le telecamere o i vigili/carabinieri siano un deterrente efficace. Servirebbe, piuttosto, una maggiore sensibilità per ciò che è bene comune.