Si è svolta nella mattinata di domenica scorsa 31 maggio, lungo il
sentiero che costeggia la riva destra del Terdoppio a sud della
circonvallazione, la prima passeggiata alla scoperta della natura intorno a
Tromello, che ha visto Gabriele Gheza, laureato in Scienze Naturali
all’Università di Pavia, in veste di guida naturalistica sul campo.
Insieme a
lui sono intervenuti Alida Piglia, appassionata entomologa e coautrice di
un’importante monografia sulle libellule italiane, Cecilia Bellotti, che si
occupa dello studio degli invertebrati acquatici e delle relative applicazioni
pratiche, e Alan Coladonato, esperto conoscitore di lucertole e altri rettili.
Progettato una decina di anni fa come percorso nel verde a
breve distanza dal paese, con tanto di siepi di biancospino e rosa canina,
panchine e spazi barbecue, negli ultimi anni il sentiero è stato un po'
abbandonato a se' stesso, al punto che quest'anno non è nemmeno stato
sfalciato.
L'erba alta non ha comunque impedito la passeggiata, anzi, si
è rivelata una preziosa alleata per la buona riuscita dell'evento, ospitando artropodi che sono stati oggetto di osservazioni ravvicinate.
E così ecco che una breve siepe di rovi ancora fioriti è
l'occasione per parlare di api e sirfidi, insetti impollinatori fondamentali
per l'ecosistema; i prati incolti che all'apparenza sembrano uno sgraziato
insieme di erbacce troppo alte rivelano un'enorme importanza per insetti come
le farfalle, e non solo; le ragnatele sospese tra la vegetazione lungo il
sentiero permettono di osservare come i ragni non siano dei mostri terrificanti
ma animali interessanti, talvolta utili, che
occupano il loro posto nell’ecosistema; le fasce vegetate sulle rive dei
corsi d'acqua, nascondiglio ideale per uccelli e anfibi, danno l'occasione per
accennare alla rilevanza delle zone umide della Lomellina per questi ed altri animali.
Se la passeggiata aveva come scopo primario
quello di sottolineare come anche in un ambiente così impattato dall'uomo come
la pianura agricola possano esistere situazioni, anche se ristrette, in cui la
natura è osservabile nella giusta prospettiva, un
altro argomento molto importante che è stato sottolineato più volte riguarda il
danno delle specie esotiche invasive agli ecosistemi nostrani. Abbiamo avuto così
occasione di scoprire che i musetti simpatici della nutria e dello scoiattolo
grigio celano problematiche gravi, e che perfino lungo il Terdoppio sono già
arrivate delle piante esotiche dannose per la vegetazione autoctona.
Gabriele Gheza
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